Residenza PARC. L’imputato non è colpevole

PARC, Firenze

messa in scena Tuccio Guicciardini, Patrizia de Bari
riduzione teatrale Tuccio Guicciardini
interpreti Annibale Pavone, Sebastiano Geronimo
voci off Igor Horvat, Alessio Martinoli
giuria Andrea Di Bari, Giuliana Di Bari, Lodovico Guicciardini, Eleonora Macchi, Domenico Nuovo, Simonetta Repetto
produzione video vr Andrea Montagnani, Daniele Sacchi
stiching e post-produzione pupillaquadra
post-produzione audio Incautamente
sviluppo software vr per Panacea srl Marco Giammetti, Vincenzo Fabiano
gestione piattaforma software per Panacea srl Antonella Montibello
costumi e trucco Marilù Sasso
consulenza storico documentaristica Fulvio Cortese
documentazione video e foto Sofia Giuntini, Edoardo Romeo
ufficio stampa Pina Izzi
consulenza per la lingua armena Elen Adamyan
segreteria organizzativa e di produzione Martina Galieni
collaborazione al progetto Donato Montibello
produzione Compagnia Giardino Chiuso, Fondazione Fabbrica Europa
con il contributo di Mibact, Regione Toscana, Comune di San Gimignano_Assessorato alla Cultura
con il sostegno di Fondazione Toscana Spettacolo onlus e Regione Toscana – progetto Così remoti, così vicini – Nuove idee per un teatro a distanza
con il patrocinio di Unione degli Armeni d’Italia

Dal 15 al 25 febbraio Giardino Chiuso è in residenza al PARC_Performing Arts Research Centre per lo sviluppo di una nuova produzione de L’imputato non è colpevole, una delle 23 proposte selezionate nell’ambito del progetto speciale “Così remoti, così vicini – Nuove idee per un teatro a distanza”. Tale progetto è stato promosso da Fondazione Toscana Spettacolo d’intesa con la Regione Toscana, con l’obiettivo di raccogliere nuove proposte per il teatro fruibile da remoto e sostenerne la realizzazione.

L’imputato non è colpevole, drammaturgia di Tuccio Guicciardini, è un lavoro liberamente ispirato agli Atti del Processo per l’uccisione, avvenuta il 15 marzo 1921 a Berlino, di Talaat Pascià, già ministro degli interni e uomo forte del governo dei “Giovani Turchi”, per mano dello studente armeno Soghomon Tehlirian. Qualche mese dopo, il 2 e 3 giugno 1921, dinanzi alla Corte d’assise del Tribunale di Berlino, viene celebrato il processo a carico di Tehlirian. Dopo un intenso e drammatico dibattimento lo studente viene assolto.

L’allestimento è stato previsto nella ricorrenza del centenario dell’avvenimento, e pensato per la digitalizzazione in Realtà Virtuale (RV) su piattaforma Oculus attraverso la creazione di un’App nativa.

Per ulteriori dettagli vai alla scheda del Progetto Oculus. L’Imputato non è colpevole

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