presentazione del libro di Francesca Camponero
intervengono l’autrice e Simona Maria Frigerio
Partendo dalla considerazione di quanto numerosi siano stati nella danza i coreografi attratti dalle opere di Shakespeare da sempre materiale ricchissimo per tipologie dei personaggi, intrecci, complessità e varietà dei caratteri, Francesca Camponero giornalista, autrice, critico teatrale e storica della danza presenta il suo libro I CAPOLAVORI DI SHAKESPEARE A PASSO DI DANZA, Gruppo Editoriale GEDI s.p.a., che mette in relazione le grandi opere shakespeariane con i balletti che da esse hanno preso forma. Dal comico al drammatico, attraverso le mille sfumature psicologiche che caratterizzano gli esseri umani, la drammaturgia shakespeariana ha toccato principalmente il tema dei rapporti amorosi in tutte le loro sfumature, ma anche quelli della morte e della follia, temi che hanno ispirato anche l’immaginario dei grandi nomi della storia del balletto e dei grandi compositori come Prokofiev, Mendelsshon e il contemporaneo Schniktte. Umberto Eco diceva: “Un testo è consegnato alla storia, alla nostra esperienza, al nostro gusto, al nostro giudizio; ciò che lo rende eterno è la sua capacità di parlare ad ogni epoca, anche a diversi livelli di competenza culturale”. Tanti gli importanti titoli del balletto di repertorio che hanno preso spunto dalle tragedie shakespeariane: in primis Romeo e Giulietta, labirinto di passioni il cui cuore pulsante è il campo di battaglia nel quale si sono confrontati, fra centinaia di coreografi, John Cranko, Kenneth MacMillan, Rudolf Nureyev, Alexey Ratmansky. E poi Sogno di una notte di mezza estate, favola regale onorata, tra gli altri, da GeorgeBalanchine, John Neumeier, Frederick Ashton. Anche Otello è stato oggetto di interesse di vari coreografi. Ricordiamo l’insuperabile TheMoor’s Pavane(1949) di Josè Limon che ha trovato una sintesi perfetta con la tragedia di Shakespeare, ma vi sono anche la versione di John Neumeier, quella di Fabrizio Monteverde creata per l’Opera di Roma e il progetto “Studio Otello” firmato Tuccio Guicciardini che non riguarda solo la danza.
Starting from the consideration of how numerous choreographers have been attracted to Shakespeare’s works, which have always been rich material for character types, plots, complexity, and variety of characters, Francesca Camponero, a journalist, author, theater critic, and dance historian, presents her book I capolavori di Shakespeare a passo di Danza, published by Gruppo Editoriale GEDI s.p.a. The book establishes a connection between Shakespeare’s great works and the ballets that have been inspired by them. From comedy to drama, exploring the myriad psychological nuances that characterize human beings, Shakespearean dramaturgy has primarily focused on themes of love in all its shades, as well as death and madness, themes that have also inspired the imagination of great names in ballet history and renowned composers like Prokofiev, Mendelssohn, and the contemporary Schniktte.
Umberto Eco said, “A text is handed down to history, to our experience, our taste, and our judgment; what makes it eternal is its ability to speak to every era, even on different levels of cultural competence.” Many important titles in the ballet repertoire have drawn inspiration from Shakespearean tragedies. First and foremost, “Romeo and Juliet,” a labyrinth of passions whose beating heart is the battlefield where, among hundreds of choreographers, John Cranko, Kenneth MacMillan, Rudolf Nureyev, and Alexey Ratmansky have confronted each other.
Then, “A Midsummer Night’s Dream,” a royal fairy tale honored, among others, by George Balanchine, John Neumeier, and Frederick Ashton. Even “Othello” has been the subject of interest for various choreographers. We remember the incomparable “The Moor’s Pavane” (1949) by José Limon, which achieved a perfect synthesis with Shakespeare’s tragedy, but there are also versions by John Neumeier, Fabrizio Monteverde, created for the Opera di Roma, and the project “Studio Otello” signed by Tuccio Guicciardini, which goes beyond just dance.
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