creazione e interpretazione Lorenzo di Rocco e Jennifer Lavinia Rosati
musiche Zack Hemsey
produzione Giardino Chiuso/Orizzonti Verticali, Fondazione Fabbrica Europa/PARC Performing Arts Research Centre
Nell’ambito del progetto di Residenza Orizzonti Verticali_cantiere danza
sostenuto da COB Compagnia Opus Ballet
con il contributo di MiC_Ministero della Cultura, Regione Toscana
Finalista Premio Twain_direzioniAltre
L’idea del lavoro nasce dall’indagine di un affascinante concetto appartenente al mondo delle particelle: l’entanglement, quel misterioso fenomeno della meccanica quantistica già definito da Einstein come “un’azione a distanza”, in cui due microparticelle, inizialmente fatte entrare nello stesso stato quantico, possono risultare connesse anche se poste successivamente a grande distanza una dall’altra.
Dall’esplorazione di questo fenomeno scaturisce una riflessione sul rapporto tra atomo e uomo, intesi uno come la riproduzione in scala dell’altro, avvalorando dunque l’ipotesi che l’entanglement possa verificarsi anche nella nostra realtà.
Gli esseri umani creano costantemente relazioni che influenzano lo status quo emotivo gli uni degli altri, indipendentemente da come sia la relazione, risultando uniti da un legame impercettibile. Un legame infinito, che lascia una traccia indissolubile nel tempo e nello spazio.
Alla fine di questo periodo scuro, la ricerca dell’altro, la ricerca del contatto sia fisico che intellettuale è diventato nuovamente necessario affinché possano prosperare nuove idee e nuovi percorsi artistici cercando contaminazioni tra tutte le arti e le scienze.
Tale lavoro si inserisce proprio in questo contesto, il concetto di entaglement si trova in perfetta sintonia con le difficoltà e i pericoli che la globalizzazione evidenzia e che l’attuale pandemia sta sottolineando marcatamente. Il pericolo di perdere nuovamente il contatto fisico, di ricreare nuovi confini ancorché virtuali che rinchiudono anziché aprire nuove porte è reale e preoccupante.
Attraverso questo punto di vista il percorso, che prende in analisi gli intrecci e i dialoghi tra particelle, diventa affascinante portandoci in una dimensione “altra” per scandagliare le nostre capacità umane di relazionarsi. Un’eredità quasi romantica, disperatamente alla ricerca di un contatto reale, che cerca di mantenere questa connessione seppur a distanza.
Durante le fasi di studio è stata elaborata una struttura coreografica in cui due interpreti raccontano l’entanglement roteando nello spazio scenico come due particelle che, incontrandosi ed entrando uno nello spazio intimo dell’altro, iniziano a comunicare attraverso un incessante contatto, intrecciando i fili di una connessione e dando origine ad uno scambio di informazioni che consente loro di porre le basi di un’interazione possibile a breve o grande distanza.
Indagando lo sviluppo scenico di questo concetto, si è individuata una delle forme più emblematiche del contatto umano, “l’abbraccio”, come flusso di energia puro e semplice in grado di connetterci a livello profondo con il prossimo.
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