creazione e interpretazione Lorenzo di Rocco, Jennifer Lavinia Rosati
musiche Zack Hemsey
Vincitore Premio Twain_direzioniAltre 2021
produzione Giardino Chiuso/Orizzonti Verticali, Fondazione Fabbrica Europa/PARC Performing Arts Research Centre
con il sostegno alla produzione di TWAIN Centro di Produzione Danza e PERIFERIE ARTISTICHE – Centro di Residenza Multidisciplinare del Lazio
con il contributo di MiC Ministero della Cultura, Regione Toscana
L’idea del lavoro nasce dall’indagine di un affascinante concetto appartenente al mondo delle particelle: l’entanglement, quel misterioso fenomeno della meccanica quantistica già definito da Einstein come “un’azione a distanza”, in cui due microparticelle, inizialmente fatte entrare nello stesso stato quantico, possono risultare connesse anche se poste successivamente a grande distanza una dall’altra.
Dall’esplorazione di questo fenomeno scaturisce una riflessione sul rapporto tra atomo e uomo, intesi uno come la riproduzione in scala dell’altro, avvalorando dunque l’ipotesi che l’entanglement possa verificarsi anche nella nostra realtà.
Gli esseri umani creano costantemente relazioni che influenzano lo status quo emotivo gli uni degli altri, indipendentemente da come sia la relazione, risultando uniti da un legame impercettibile. Un legame infinito, che lascia una traccia indissolubile nel tempo e nello spazio.
Alla fine di questo periodo scuro, la ricerca dell’altro, la ricerca del contatto sia fisico che intellettuale è diventato nuovamente necessario affinché possano prosperare nuove idee e nuovi percorsi artistici cercando contaminazioni tra tutte le arti e le scienze. Il nostro lavoro si inserisce proprio in questo contesto, il concetto di entaglement si trova in perfetta sintonia con le difficoltà e i pericoli che la globalizzazione evidenzia e che l’attuale pandemia sta sottolineando. Il pericolo di perdere nuovamente il contatto fisico, di ricreare nuovi confini ancorché virtuali che rinchiudono anziché aprire nuove porte è reale e preoccupante. Da questo punto di vista il percorso che prende in analisi gli intrecci e i “dialoghi” tra particelle diventa affascinante, portandoci in una dimensione “altra” per scandagliare le nostre capacità umane di relazionarsi. Un’eredità quasi romantica, disperatamente alla ricerca di un contatto reale, che cerca di mantenere questa connessione seppur a distanza.
Scagliati in una dimensione in cui micro e macro si fondono in una realtà elastica, due corpi la esplorano, mossi verso un incontro involontario.
Incontrandosi ed entrando uno nello spazio intimo dell’altro, iniziano a comunicare e, attraverso un incessante contatto, intrecciano i fili di una connessione infinita creando immagini di esperienze passate, presenti o future che, come ologrammi, prendono vita. Danno così origine ad uno scambio di informazioni che consentirà loro di porre le basi per un’interazione possibile a qualsiasi distanza.
Indagando lo sviluppo scenico di questo concetto, abbiamo individuato una delle forme più emblematiche del contatto umano, “l’abbraccio”, come flusso di energia in grado di connetterci a livello profondo con il prossimo.
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