Margherita Landi e Agnese Lanza sono fra i 69 artisti internazionali selezionati dalla Giuria del premio Artkeys 04.
Dal 19 al 27 novembre 2022 saranno protagoniste di una mostra collettiva presso l’ex Tabacchificio di Borgo Cafasso (SA) con il progetto Peaceful Places, sostenuto dalla compagnia Giardino Chiuso.
Il collettivo Yoy Performing Arts, sostenuto dalla compagnia Giardino Chiuso, vince l’ottava edizione del bando Anghiari Dance Hub Centro di Promozione della Danza Contemporanea.
A partire dal 5 settembre 2022 i giovani coreografi Roberto Doveri e Emma Zani inizieranno il proprio percorso di residenza ad Anghiari per lo sviluppo del progetto Dialoghi con l’arte – Fiori assenti.
Il Festival Orizzonti Verticali è fra le cinque segnalazione di Rete Critica, la rete dei blog e siti web indipendenti di informazione e critica teatrale, per la X edizione del Premio Rete Critica:
“[…] Un festival in totale armonia con il contesto urbano e naturale in cui prende piede.”
La XXVIII edizione del Festival Fabbrica Europa traccia un percorso che attraversa i processi creativi di artisti internazionali e nazionali, dai grandi maestri alle nuove generazioni, nel segno di una continua e significante trasformazione dei territori espressivi, esistenziali, ambientali, sociali, culturali.
Un’indagine sulla forza degli elementi della natura e sulle risonanze delle mutazioni visibili e invisibili dell’essere umano che ne derivano.
Entanglement_Studio 2, ideato e interpretato da Lorenzo di Rocco e Jennifer Lavinia Rosati, con la produzione della compagnia Giardino Chiuso, è il vincitore della V edizione del Premio Twain_direzioniAltre 2021.
Giunto alla sua nona edizione Orizzonti Verticali ripropone a San Gimignano l’evoluzione del progetto nato l’anno scorso in occasione della situazione emergenziale causata dal Covid 19. Nella scorsa edizione il format del Festival aveva avuto una sua trasformazione in un’unica performance della durata di 3 giorni dove gli spettacoli proposti si fondevano in un unico pensiero, in una strenua difesa della nostra cultura e del nostro patrimonio teatrale, e di tutto lo spettacolo dal vivo. Anche per il 2021 si vuole perseguire un unico respiro, proponendo agli spettatori un viaggio nei giardini “chiusi” (Hortus Conclusus) della città, dove incontreranno performance e spettacoli attraverso una pletora di linguaggi che variano dalla danza contemporanea al teatro, dal canto lirico alla performance contemporanea.
Si trova spesso l’espressione hortus conclusus in molti scritti medievali: l’hortus, in quanto conclusus, è un luogo segreto e protetto. Un “giardino chiuso” che vive nel contemporaneo dovrebbe diventare un luogo di conforto per la continua lotta che l’uomo vive nel mondo concreto come nella propria interiorità, in cerca della pace. È un invito a intraprendere un personale “percorso della memoria”, volto a riscoprire il proprio passato e quindi se stessi.
Tutti gli appuntamenti saranno pensati per poche persone e avranno una suggestione particolare perché incastonati in luoghi segreti e quindi idealmente protetti da questo cambiamento repentino della nostra società che rischia di far “dimenticare felicemente tutto” un’arte che ha bisogno necessariamente di uno scambio umano e di una libertà di ascolto e di visione. Rincominciare dall’intimo per poter riaprire le piazze e i grandi palcoscenici.
[…] “Torno a casa perché dopo questi ultimi cinque anni – continua con evidente amarezza il maestro Cauteruccio – ho assistito alla disfatta del Teatro Studio che io ho considerato come un figlio, perché io non ho figli, ma questo figlio è stato completamente distrutto, cancellato, e nonostante tutte le mie proposte, non ho trovato nessuna risposta che potesse dare continuità a quello che io avevo imparato in questi ultimi 40 anni e che avrei voluto trasferire con cura alle nuove generazioni, nell’ambito del teatro, della ricerca e della sperimentazione. Ed invece, questo silenzio che si è creato intorno a me, mi ha costretto ad andarmene per tutelare quel poco di creatività che mi rimane, allora, torno a casa”. […]
23 marzo 2021
Per leggere l’articolo completo e ascoltare l’intervista a Giancarlo Cauteruccio vai su Controradio
[…] L’imputato non è colpevole riguarda quindi anche il presente e, soprattutto, dicono Guicciardini e de Bari, pone un quesito fondamentale per le nostre coscienze:
Quale giustizia è giusta? Quella dei codici, delle norme e delle leggi scritte o quella di un’umanità ‘universale’, una giustizia intima, che nasce dall’anima? L’omicidio di Talaat Pascià per mano di Soghomon Tehlirian, catturato con la pistola fumante, processato e assolto dal tribunale tedesco, cerca di ristabilire quanto meno un’idea plausibile di giustizia ‘giusta’, affinché la storia non diventi una farsa totale. […]
Dal 15 al 25 febbraio Giardino Chiuso è in residenza al PARC_Performing Arts Research Centre per lo sviluppo di una nuova produzione de L’imputato non è colpevole, una delle 23 proposte selezionate nell’ambito del progetto speciale “Così remoti, così vicini – Nuove idee per un teatro a distanza”. Tale progetto è stato promosso da Fondazione Toscana Spettacolo d’intesa con la Regione Toscana, con l’obiettivo di raccogliere nuove proposte per il teatro fruibile da remoto e sostenerne la realizzazione.
L’imputato non è colpevole, drammaturgia di Tuccio Guicciardini, è un lavoro liberamente ispirato agli Atti del Processo per l’uccisione, avvenuta il 15 marzo 1921 a Berlino, di Talaat Pascià, già ministro degli interni e uomo forte del governo dei “Giovani Turchi”, per mano dello studente armeno Soghomon Tehlirian. Qualche mese dopo, il 2 e 3 giugno 1921, dinanzi alla Corte d’assise del Tribunale di Berlino, viene celebrato il processo a carico di Tehlirian. Dopo un intenso e drammatico dibattimento lo studente viene assolto.
L’allestimento è stato previsto nella ricorrenza del centenario dell’avvenimento, e pensato per la digitalizzazione in Realtà Virtuale (RV) su piattaforma Oculus attraverso la creazione di un’App nativa.
Dal 25 gennaio è aperta la call per la sesta edizione della NID Platform che si terrà a Salerno dal 16 al 19 settembre.
NID Platform è un progetto nato dalla condivisione d’intenti tra organismi della distribuzione della danza aderenti ad ADEP (Associazione Danza Esercizio e promozione) e costituiti in un RTO (Raggruppamento Temporaneo d’Operatori), la Direzione Generale Spettacolo del MiBACT e le Regioni di riferimento con lo scopo di promuovere e sostenere la migliore produzione coreutica italiana.
La piattaforma mette in contatto le compagnie italiane e gli operatori del settore italiani e internazionali, creando un dialogo tra produzione e distribuzione e dando visibilità alla qualità artistica della scena italiana, nel rispetto della pluralità di linguaggi e poetiche che essa esprime.
Attraverso una call pubblica NID Platform seleziona le compagnie e gli spettacoli più rappresentativi sia tra le realtà già consolidate sia tra i/le coreografi/e emergenti della scena italiana. Questi sono inseriti all’interno di un programma che si estende su un periodo di 4 giorni e prevede anche momenti di confronto e attività collaterali. In questo modo, NID Platform si configura come un’esperienza in cui possono maturare collaborazioni professionali tra produzione e distribuzione nazionale e internazionale, un format operativo in grado di allargare e rinnovare l’attuale mercato italiano della danza e di diffondere la conoscenza della più rilevante produzione coreografica italiana tra gli operatori esteri.
Una delle novità di questa edizione è la possibilità per le compagnie di candidarsi anche con un debutto mancato o annullato a causa dei decreti anti-Covid mentre per le altre proposte è stato ampliato il periodo considerato valido per il debutto che diventa 01/03/2019 – 15/04/2021.
La call sarà attiva fino al 15 aprile.
Le domande di partecipazione possono essere inviate tramite il form online sul sito www.nidplatform.it dove è consultabile anche il bando.
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