Giunto alla sua nona edizione Orizzonti Verticali ripropone a San Gimignano l’evoluzione del progetto nato l’anno scorso in occasione della situazione emergenziale causata dal Covid 19. Nella scorsa edizione il format del Festival aveva avuto una sua trasformazione in un’unica performance della durata di 3 giorni dove gli spettacoli proposti si fondevano in un unico pensiero, in una strenua difesa della nostra cultura e del nostro patrimonio teatrale, e di tutto lo spettacolo dal vivo. Anche per il 2021 si vuole perseguire un unico respiro, proponendo agli spettatori un viaggio nei giardini “chiusi” (Hortus Conclusus) della città, dove incontreranno performance e spettacoli attraverso una pletora di linguaggi che variano dalla danza contemporanea al teatro, dal canto lirico alla performance contemporanea.
Si trova spesso l’espressione hortus conclusus in molti scritti medievali: l’hortus, in quanto conclusus, è un luogo segreto e protetto. Un “giardino chiuso” che vive nel contemporaneo dovrebbe diventare un luogo di conforto per la continua lotta che l’uomo vive nel mondo concreto come nella propria interiorità, in cerca della pace. È un invito a intraprendere un personale “percorso della memoria”, volto a riscoprire il proprio passato e quindi se stessi.
Tutti gli appuntamenti saranno pensati per poche persone e avranno una suggestione particolare perché incastonati in luoghi segreti e quindi idealmente protetti da questo cambiamento repentino della nostra società che rischia di far “dimenticare felicemente tutto” un’arte che ha bisogno necessariamente di uno scambio umano e di una libertà di ascolto e di visione. Rincominciare dall’intimo per poter riaprire le piazze e i grandi palcoscenici.
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