concept Tuccio Guicciardini, Patrizia de Bari
a cura di Giardino Chiuso
realizzazione scenica Takeshi Tamashiro
produzione Giardino Chiuso/Orizzonti Verticali, Fondazione Fabbrica Europa
con il contributo di MiC, Regione Toscana, Comune di San Gimignano_Assessorato alla cultura
con il patrocinio di Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale
Sentieri di carta nasce all’interno della manifestazione Orizzonti Verticali (San Gimignano, Agosto 2020) come naturale risposta ad un momento particolarmente pericoloso e di ineluttabile cambiamento in cui il nostro patrimonio culturale rischia un arresto creativo ed un oblio storico. Orizzonti Verticali, fin dalla sua genesi, ha come filo conduttore la trasmissione della memoria, declinata a livello artistico. Intrecciando i vari linguaggi e i percorsi scenici generazionali possiamo immaginare un futuro del teatro, della danza e delle arti performative.
Sentieri di carta è un progetto per far germogliare un’idea che comunichi l’importanza delle Arti, un “maggese” intellettuale, un immaginario punto di ritorno, o punto zero, per riappropriarsi dei pensieri e della elaborazione delle idee sedimentando e rilanciando il valore della cultura (da colĕre «coltivare», parola che esprime la cura necessaria ad ottenerla) come bene di crescita collettiva. La scrittura, intesa come fonte primaria di trasmissione del sapere, è lo strumento della nostra narrazione. Sentieri di carta prende forma e si concretizza in un’opera collettiva, costruita su un palcoscenico vuoto posto in un luogo centrale e vitale della città, simbolo di incontro sociale e di scambio. Su una tela scenica distesa sul palco, vengono incollate pagine di libri. Chiunque può partecipare alla sua realizzazione donando una propria pagina di libro (o utilizzando quelle messe a disposizione) che verrà incollata su questo bianco palcoscenico personalmente, contribuendo così attivamente con un’azione performativa che sarà al tempo stesso evocativa e poetica. Una donazione intima, ponderata, che alimenterà il messaggio di tutta l’operazione, il deposito di una memoria da conservare per poter volgere lo sguardo ad un futuro che non dimentichi il nostro passato e che si incammini in modo sicuro e necessario verso le nuove forme delle arti. Il risultato caotico e frammentato sarà un nuovo inizio, una ricerca di noi stessi tra le mille parole stampate sulle pagine. Un’opera visibile vibrante e “parlante” che si evolve e modifica per tutta la durata dell’evento, fino a diventare un grande palcoscenico di pagine di libri, luogo scenico per la scena ma anche spazio aperto di dialogo e intersezione tra le arti e tra le persone. La costruzione scenografica dell’opera crea un ambiente architettonico peculiare fortemente suggestivo e di uno straordinario impatto visivo, grazie alla sua forma lineare e essenziale.
La performance ha avuto grande successo dal punto di vista della partecipazione coinvolta del pubblico, sia italiano che straniero, e della critica. Un performer accoglie le persone all’interno della piattaforma/palcoscenico, come un “maestro di cerimonie”, e le accompagna durante l’azione che diventa un gesto prezioso, un atto scenico. La performance, accompagnata da un tappeto sonoro costituito da parole e musica, è diretta da una regia attenta: si entra uno alla volta e quel momento diventa una sorta di rituale dove il tempo si ferma per lasciare spazio all’emozione, alla poesia. Il titolo Sentieri di carta è tratto da una pubblicazione Pulcinoelefante (2007) di Sebastiano Vassalli, un autore con il quale la compagnia Giardino Chiuso ha stretto negli anni una importante e feconda collaborazione, mettendo in scena per la sua firma tre lavori, uno dei quali replicato ad Erevan (AM) e tradotto per l’occasione in lingua armena.
Si ringraziano per la partecipazione alla I edizione di Sentieri di carta: Paola Todeschino Vassalli, Alberto Fortis, Enrico Montolivo, Rolando Giambelli, Virginio Gazzolo, Carla Tatò, Luigi Cinque, Marinella Guatterini, Francesca Camponero, Massimiliano Lucci, Michelle Coudray Kounellis, Angela Torriani Evangelisti, Marco Lisi, Andrea Ulivi, Giulia Martini, Raphael Bianco.
In the three days of the Festival Orizzonti Verticali, a collective work will be built in progression as stage space in the center of Piazza del Duomo, an empty stage waiting to be filled with words written on white paper. Anyone can participate in its realization by donating their own page of the book, actively collaborating in the construction of the work with a performative action that will be at the same time evocative and poetic. Sentieri di Carta would send a message of an intimate and thoughtful donation or the deposit of a memory to keep in order to look to a future that does not forget our past that. The chaotic and fragmented result will be a new beginning, a search for ourselves among a thousand words printed on the pages.
At the end of the event we will make available some fragments of the work, in various trained, to support the Orizzonti Verticali operation.
COME PARTECIPARE?
* Vai alla postazione sotto la Loggia del Teatro
* Porta con te una pagina di un libro o scegline una tra quelle messe a disposizione e, se vuoi, lascia un tuo pensiero sul foglio
* Consegna la pagina allo staff che si occuperà di prepararla per essere attaccata sulla tela scenica
* Potrai salire sulla pedana (ricorda di togliere le scarpe o indossare dei sovrascarpe) per l’azione scenica
Sulla pedana si si accede uno per volta e, alla fine potrai lasciarci un feedback sulla tua esperienza.
Clicca sul link per vedere il trailer di Sentieri di Carta
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